Berenice, che fai? Muore il tuo bene,
stupida, e tu non corri? Oh Dio! Vacilla
l'incerto passo; un gelido mi scuote
insolito tremor tutte le vene,
e a gran pena il suo peso il piè sostiene.
Dove son? Qual confusa
folla d'idee tutte funeste adombra
la mia ragion? Veggo Demetrio: il veggo
che in atto di ferir... Fermati! Vivi!
D'Antigono io sarò. Del core ad onta
volo a giurargli fè: dirò che l'amo;
dirò...
Misera me, s'oscura il giorno,
balena il ciel! L'hanno irritato i miei
meditati spergiuri. Ahimè! Lasciate
ch'io soccorra il mio ben, barbari Dei.
Voi m'impedite, e intanto
forse un colpo improvviso...
Ah, sarete contenti; eccolo ucciso.
Aspetta, anima bella: ombre compagne
a Lete andrem. Se non potei salvarti
potrò fedel... Ma tu mi guardi, e parti?
Aria:
Non partir, bell'idol mio:
per quell'onda all'altra sponda
voglio anch'io passar con te.
Recitativo:
Me infelice! Che fingo? Che ragiono?
Dove rapita sono
dal torrente crudel de' miei martiri?
Misera Berenice, ah, tu deliri!
Aria:
Perchè se tanti siete,
che delirar mi fate,
perchè non m'uccidete,
affanni del mio cor?
Crescete, oh Dio, crescete
finchè mi porga aita
con togliermi di vita
l'eccesso del dolor.